Lazio-Chievo 3-0 – Highlights SKY HD – © Lega Serie A ©

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La Nord contesta Lotito, la Lazio abbatte il Chievo e guadagna sul campo la medicina ai primi mugugni di stagione. Pratica chiusa nel primo tempo. Ederson lancia Candreva per il vantaggio (7′), gli ospiti provano a reagire con uno sterile possesso palla ma vivono un incubo di tre minuti tra il 39′ ed il 42′. Prima Cavanda su errore di Puggioni, poi Lulic con un affondo dei suoi chiudono i giochi. Nella ripresa molta Lazio. Traversa di Candreva.
LA PARTITA

Lotito aveva suggerito di ricorrere al “digestivo” per superare i mal di pancia, scatenando un attacco di febbre alta tra la tifoseria e uno stato di ansia sulla partita doppio come una fila di mattoni. I tifosi hanno un’altra ricetta e rispondono col digiuno di tifo. Prima il sit-in fuori, e la Nord vuota al centro come un cuore senza sangue; poi dentro con un quarto d’ora di ritardo, dopo aver piazzato sul marmo uno striscione eloquente e che marca con l’evidenziatore la rottura col patron.”Cilecca”, giusto per ribadire il concetto che il mancato arrivo di Yilmaz non è stato digerito; neanche col velenoso consiglio di cui sopra.

Ricette diverse, La Lazio, in campo, trova un’altra medicina. Presa in dose unica, da tre punti. Ma si fa male il Chievo, alla sua seconda sconfitta consecutiva e con una difesa da brividi (sette gol in due partite). Per abbattere i clivensi, che all’Olimpico da 11 anni a questa parte vestono in abbigliamento ignifugo (una sola sconfitta nel 2003), Petkovic cambia cinque pedine rispetto alla debalce di Torino e si affida al genio di Ledesma, rispolverato dalla naftalina dopo due settimane di panca. Deve farlo perché la luce laziale è in principio fioca, priva del faro di sempre, Hernanes, accecato dal rosso di Torino. Radu è out per infortunio, Biglia pure. Il clima non è dei migliori, l’effetto Coppa Italia è oscurato da polemiche che sono nuvole cariche di acqua, il mercato non ha rasserenato. Potenzialmente il grigiore del periodo può diventare nero come le tenebre. E l’aria è pesante, come i petardi che piovono dalla curva, scanditi da cori contro Lotito. L’atmosfera è quella che è.

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Curva Nord (Foto Ansa)
Ti aspetti il peggio e invece la Lazio ha fretta di guarire. Passano 7 minuti e Ederson, schierato in appoggio a Klose e con le iridi gonfiate da una furia agonistica da cacciatore di garretti, sradica in uscita un pallone mortifero a Radovanovic e lancia Candreva in autostrada: corsa spericolata, destro sporcato da Cesar, 1-0 e secondo centro in campionato per il laziale. Sannino non gradisce perché la reazione dei suoi non va oltre una ricca quanto improduttiva collezione di angoli e qualche discesa (poco accompagnata) di Dramè. La chiave è tutta in mediana dove in teoria sarebbe 2 vs 2 (Rigoni-Radovanovic contro Onazi-Ledesma); solo in teoria, però. Perché Ederson copre la tratta trequarti/centrocampo con la frequenza di una metro a pieno regime in un giorno feriale e una puntualità che nemmeno una meridiana. Non che la Lazio metta sul tavolo il calcio champagne, sia chiaro, ma la riabilitazione non passa per l’estetica e dietro si porta pure delle scorie. Succede allora che lo sterile possesso palla esercitato dal Chievo nella seconda parte della prima frazione è fine a se stesso, poco verticalizzato, prevedibile, ma pure continuo. Il che porta inevitabilmente a qualche guaio. Al minuto 35 è Paloschi a sparare e trovare i guantoni di Marchetti sull’ennesimo sciagurato disimpegno di un Cavanda in balia del campo su una fascia che non conosce . Petkovic non può ignorare e inverte gli esterni bassi. Per premiare la scelta bastano un centinaio di secondi. Il chiomato vola sul suo binario preferito, cross e controcross di Ledesma, Puggioni la combina grossa in uscita e in acrobazia arriva la redenzione del difensore. 2-0. Il Chievo accusa il colpo e prende pure il terzo due minuti dopo quando Lulic, innescato da Onzi, torna in versione finale di Coppa Italia e chiude i giochi a tripla mandata.

Nella ripresa Cavanda prova a riguadagnarsi qualche fischio e alza un pallone pericolosissimo nella sua area, Paloschi col tacco lo grazia. Ma è solo una fiammata, la Lazio è in pieno controllo e l’ingresso di Pellissier non cambia musica e spartito. Si sente solo il clangore della traversa su pallonetto di Candreva e l’impatto dei guanti di Puggioni con un pallone scagliato dal solito Lulic col cannone. I locali vengono giù come l’acqua dal rubinetto ed è ancora l’estremo del Chievo a chiudere la serranda su un devastante colpo di testa di Klose, prima di tremare su un affondo di Onazi. Dall’altra parte Marchetti risponde alle prodezze di Buffon, Paloschi ci resta male. La Lazio incassa: vittoria, spettacolo, la cura dopo il contagio. A metà settimana l’Europa League, domenica c’è il derby. La medicina farà ancora effetto?

Comments

Filippo Moroncini says:

Ma sto video
è de gol parade no tu

Monica Fiorentini says:

Forza Lazio

Monica Fiorentini says:

Forza Lazio

Fan della WWE says:

Ottimo canale grazie per gli highlights

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